Quando Dam arriva a Roma, 3 anni fa, è spaventato e disorientato. Non riesce a capire quello che succede attorno a lui perché Dam vive come se fosse sott’acqua: non sente e non parla. È affetto da una ipoacusia neurosensoriale profonda bilaterale.
Dam ha 8 anni ed è arrivato dal Congo al Bambino Gesù di Roma grazie allo zio, don Ciraque, un sacerdote che vive in Italia. Una volta sistemati tutti i documenti e dopo i vari controlli, finalmente Dam può mettere un impianto cocleare che lo tira fuori dall’abisso marino.
Dam è un bambino intelligente, curioso e pieno di vitalità. Oggi vive vicino a Genova, con lo zio e la mamma. A breve sarà raggiunto anche dal resto della famiglia. Frequenta la scuola dove si è perfettamente integrato e gioca in una squadra di basket. Ha una grande passione per la moto, ma chi lo conosce scommette che da grande sarà un giocatore di basket o, chissà, un disegnatore.
«Il Bambino Gesù è un segno della Provvidenza Divina qui si tocca con mano la Provvidenza. Abbiamo incontrato tanti altri bambini, da tutte le parti del mondo, che non avevano altre possibilità e l’Ospedale gli ha dato una seconda vita. È veramente un ospedale del Bambino Gesù. È stato come una famiglia».
18/7/2022